JAGUAR I-Pace la suv elettrica
Jaguar I-Pace
Al volante della Suv elettrica – VIDEO
Diciamolo sinceramente: una vera concorrente della Tesla, fino a oggi, non c’era. Auto elettriche sì e molte, ma una Suv di lusso a batterie e di alte prestazioni no, ma a colmare il vuoto sta arrivando dall’Inghilterra la Jaguar I-Pace (si legge ai-pace). Le foto ufficiali circolano già da un po’, ma oggi ho avuto la possibilità di fare un giro come passeggero sul prototipo ancora camuffato, ma oramai pronto per arrivare sul mercato a metà dell’anno prossimo. A Gaydon, dove c’è il quartier generale della Jaguar, sono tutti molto “elettrizzati” all’idea di debuttare in un segmento del tutto sconosciuto, ma gl’investimenti (due miliardi di sterline) e l’allargamento della fabbrica fanno capire che qui si fa sul serio. Elon Musk, sei avvertito!
Ecco un bel giro con la nuova Jaguar I-PACE!
Dna Jaguar, ricaricabile. La I-Pace è una crossover lunga 4 metri e 80 circa – le misure ufficiali non sono ancora state rivelate – e non troppo alta da essere scambiata per una Suv qualunque realizzata attorno a un grande sandwich di batterie LG litio-ioni a elettrolita liquido e raffreddate ad acqua da 90 kWh (84,7 kWh utilizzabili realmente), posto molto in basso, al punto che il baricentro si trova ben 12 cm più giù rispetto alla F-Pace. Apparentemente il resto è molto semplice: due motori sincroni a magneti permanenti da 200 CV ciascuno stanno in mezzo alle ruote anteriori e posteriori, senza cambio, ma solo con due riduttori epicicloidali. Il valore massimo di rotazione è di 13.000 giri/min e la corrente di punta arriva a 960 ampere.

Alluminio e (poco) acciaio. Si sa che il problema del peso delle batterie, anche se posizionate molto in basso, non è indifferente, quindi alla Jaguar hanno seguito la strada della lega leggera per la scocca e il telaio, con poche strutture d’acciaio ad alta resistenza sui punti nodali come i supporti per le sospensioni, che sono a quadrilateri deformabili davanti e multilink dietro. E anche se in apparenza si muove leggera, la massa ha tutta l’aria di superare di slancio le due tonnellate. Però, che spinta! Selezionando la modalità più sportiva di guida lo spunto è davvero rapido perché la coppia disponibile all’istante è di 700 Nm e non c’è alcun pericolo di pattinamento visto che la trazione è integrale. Forse non farà i tempi di una Tesla, ma non siamo molto lontani.
Assetto controllato. Nella versione più lussuosa su cui è basato il prototipo di questo test le sospensioni sono a controllo elettronico e tarate per limitare al minimo il movimento di rollio, infatti la I-Pace curva decisamente piatta e sembra rispondere in modo estremamente rapido ai comandi dello sterzo, supportata anche dal torque vectoring realizzato attraverso i freni. Le ruote da 22 pollici aiutano, ovviamente. L’interno dell’abitacolo è tuttora mascherato (l’auto nella sua veste definitiva sarà visibile al Salone di Ginevra 2018), però la somiglianza con le altre Suv con il giaguaro è lampante: strumenti completamente digitali, tunnel alto con ampia maniglia per il passeggero e display per l’infotainment di dimensioni importanti.
Rumori poco noti. Su un’auto elettrica, che ovviamente non fa alcun rumore, saltano fuori strani disturbi mai notati prima. Per esempio, ci ha detto James Matthews, il responsabile dell’integrazione di tutti i sistemi, si è scoperto durante i test che una delle frequenze più udibili a bordo era quella provocata dagli ingranaggi del riduttore, e si è lavorato parecchio per eliminarla del tutto. L’aerodinamica, invece, non è stato un problema: con un Cx di 0,29 la I-Pace è fra le top della categoria delle crossover, sfoggiando particolari raffinati come le maniglie porta a scomparsa stile Velar. L’autonomia secondo la Jaguar è di 500 km nel ciclo EUDC, ma per ammissione stessa di James Matthews “se ti metti a correre la faccenda cambia”. E, in effetti, mettersi a correre sembra molto naturale con questa Jag.